Sono anni di incredibili cambiamenti, direi repentini; ci siamo sentiti privati della nostra libertà.
Nella realtà dei fatti è tutto vero, una pandemia mondiale ci ha chiusi in casa, anche se le nostre capacità decisionali di persone adulte, ci portano a comprendere la bontà o meno di alcuni gesti ritenuti necessari.
Non è stato così per tutti.
I nostri figli sono stati privati del loro tempo migliore, quel tempo di valore da condividere nello sport, nel tempo libero, nella socializzazione, tempo che nessuno potrà più restituirgli.
Un tempo fatto di giochi, di sorrisi, di “sfottò”, tutto ciò che serve per crescere, per confrontarsi con il mondo esterno, per abbattere tante convinzioni limitanti.
Solo con il confronto possiamo vivere le persone e non i loro racconti e capire chi abbiamo veramente di fronte.
Dietro un video o dietro una tastiera siamo tutti più belli, tutti più forti.
Il contatto fisico ci riporta a chi siamo veramente, a rapporti reali, ad essere considerati per ciò che trasmettiamo e non per ciò che lasciamo immaginare.
Una grande scuola di vita che è stata assente in questi anni.
E noi genitori come abbiamo vissuto questo cambiamento?
Siamo stati guide efficaci o ci siamo lasciati trascinare dagli eventi?
Ricordiamoci sempre che siamo l’esempio silente che i nostri figli tendono a seguire, magari non lo dimostrano nel presente, ma escono fuori nel tempo riproponendo i nostri gesti, con alcuni nostri comportamenti nei momenti più inaspettati.
Raramente ti diranno : “ mamma ti ho ascoltato o avevi ragione”, ma lo pensano.
Non smettiamo mai di essere la migliore versione di noi stessi, cerchiamo di essere genitori che prima “fanno” e poi raccontano.
Vedo spesso adulti che si perdono nei social, che tornano bambini, che si sentono rinascere, colti da apprezzamenti arrivati da chissà quale parte del mondo.
Nuove ” modelle” o “modelli” di terza generazione pronti per tornare in piazza, svilendo la più semplice delle basi: essere esempio per i propri figli.
Frequentemente abbiamo consegnato i nostri cuccioli al mondo virtuale, un campo libero, dove correre per ore, indisturbati, che li porta a travisare quelli che sono i veri valori della vita.
Hanno completamente alienato il concetto del guadagnarsi qualcosa, ormai è tutto facile, tutto semplificato, tutto dovuto.
Vedono giovani parlare di 100 k guadagnati in un anno, come fosse la realtà, dove K significa mille euro.
E’ ora che torniamo a fare i genitori e che ci facciamo trovare presenti .
Basta delegare ai nonni o ai gentilissimi vicini di casa .
Prendiamo i nostri figli e portiamoli nel mondo reale, un mondo fatto di libertà, di contatto con la natura, un tempo vero, a contatto con gli animali, con i ritmi della terra.
Iniziamo noi stessi ad amare ciò che è la realtà.
Quante volte sentiamo i nostri ragazzi dire”mi annoio”, due parole che ci raccontano quanto siano discostati dalla realtà, sembra non ci debbano essere più momenti di solitudine.
La solitudine ci porta al confronto con noi stessi, al cercare le nostre risposte, ci allontana dal nasconderci dalle nostre fragilità.
Anche se spesso ci sembrano adulti, hanno bisogno del nostro sostegno, sono nella fase più importante, quella dove si sentono grandi, ma sono molto fragili .
Alleniamoci a un ascolto attivo, senza giudizio, al fine di essergli vicini, alleniamoci a essere delle guide silenziose che fanno sbagliare per imparare, che si rendono conto che il mondo è veramente cambiato e il “ ai miei tempi” è ormai lontano mille miglia.
Durante il giorno ci sono momenti in cui ci vogliono lontani da loro, poi la sera quando arriva la stanchezza e la loro fortezza inizia a cedere tutto cambia, la loro genuinità torna ad accoglierci come sempre.
Ricordiamoci che sono un grande dono, che non tutti hanno avuto questa possibilità e che spesso vogliono solo dei genitori che si comportino da genitori e non da eterni ragazzini in cerca di attenzioni.
Tutti noi nasciamo per amare ed essere amati, ma ci sono modi e modi, soprattutto rispettando chi abbiamo messo al mondo senza la loro volontà.
Ricordiamoci sempre che la medicina più potente è l’ascolto e il calore più profondo viene da un abbraccio.
Siamo anime in cammino verso il benessere e chi sarà più bravo è semplicemente chi ha sbagliato di meno o comunque chi avrà imparato di più dagli errori.
Tutti i rapporti sono recuperabili, seminando amore giorno per giorno, magari la risposta non sarà così immediata, ma vedrai nel tempo tutto tornerà ad essere ciò che avremmo sempre sognato.
Ognuno ha la sua testa, la sua mappa mentale e soprattutto i suoi tempi per arrivare al perdono.
Sii sereno, continua a seminare e anche l’impossibile diventerà possibile.
Se in rari casi non sarà così, sarai comunque una persona migliore, in armonia con se stessa per aver tentato tutte le strade.
Magari non avrai i frutti sperati, ma il messaggio dall’altra parte sarà arrivato forte e chiaro.
Buona vita grandi genitori in viaggio verso il cambiamento.