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La paura è insita nell’uomo già da quando nasciamo,  abbandoniamo la prima zona di confort, la pancia della nostra mamma, il nostro luogo sicuro, per ritrovarci a dover affrontare nuove difficoltà in un mondo sconosciuto.

Dobbiamo infatti imparare a respirare da soli, a mangiare,  piano piano a camminare, a cadere, a confrontarci con il mondo esterno, a competere per il nostro giocattolo.

Crescendo le paure aumentano sempre di più e sono collegate alle responsabilità e spesso alle aspettative che gli altri ripongono in noi.

A volte ci portano a fuggire per non affrontare la verità.

L’uomo nasce per affrontare le paure, ce lo dimostra la storia,che ci racconta di come i primi ominidi erano costretti a prendere una decisione rapida quando si trovavano di fronte agli animali feroci che stavano cacciando.La risposta era “attaccare o “scappare” e una strategia che mettevano in atto era quella di liberarsi di ciò che aveva in corpo, indurre diarrea per poi scappare più veloce.

La paura arriva a noi attraverso le convinzioni limitanti che ci hanno passato i nostri predecessori e che spesso non corrispondono a fatti reali, ma semplici dicerie.

Di fronte alla paura l’uomo può reagire in due modi: spesso si blocca, specialmente se non è allenato, oppure, il più dterminato, va alla ricerca della verità e soprattutto del modo per aggirare la paura.

Spesso tutte le nostre paure si rivelano “un muro di cartone”, ci sembrano talmente invalicabili da rinunciare prima.

La soluzione è proprio nell’agire, nell’affrontare le nostre paure, nel viverle.

Solo così, piano piano, davanti ai nostri occhi  vedremo dei grandi mostri perdere sostanza e rimpicciolirsi fino al punto di guardarli e tenerli nel palmo della mano.

Una delle paure più grandi di questo periodo è la solitudine, già presente nella nostra vita quotidiana, ora amplificata da questo periodo di difficoltà che ci sta tenendo lontani dai rapporti sociali e dalla condivisione scolastica.

Un periodo di grande incertezza alimentato da una “guerra” mediatica che i mezzi di comunicazione hanno messo in atto.

Non tutti siamo capaci di filtrare e di valutare nel modo giusto le informazioni che ci arrivano dai media e questo ci porta dei grandi scompensi.

Fondamentale in questo periodo trovare ambienti solidali e persone che dedichino il loro tempo ai più fragili; a volte  sentirsi ascoltati e compresi può aiutare più di qualsiasi altra cosa.

L’indifferenza e la solitudine ci allontanano dall’essenza di questo mondo, siamo nati per condividere, per socializzare, per essere gratificati.